28/09/2008

Cds Assoluto Maschile - Finale Oro


Il risultato della due giorna di Lodi può definirsi senz'altro un miracolo. La squadra assoluta maschile si presentava al via senza nessun atleta straniero (infortunati sia il velocista nigeriano Emedolu che Mourad Haibel, più volte protagonista nelle finali degli scorsi anni), senza nessun atleta militare che rientrava (al contario di quasi tutte le altre squadre presenti) e senza nessuna reale speranza di poter agguantare un posto tra le prime otto (e cioè la salvezza). Invece, complici i nuovi regolamenti e una squadra composta da atleti motivati, uniti e ben preparati, il finale, una volta tanto, è stato diverso da quello prospettato in precedenza da chi guarda solo cifre e graduatorie... Di seguito il racconto dettagliato della finale. La gara d'apertura della due giorni era l'asta e gli atleti in gara (il nuovo regolamento permetteva di schierare due atleti per gara) erano Tommaso Boni e Tommaso Gaspari che si mantenevano sulle loro misure dell'anno (4,30 e 4,10 le misure degli atleti di Andrea Innocenti) e chiudevano con due preziosi 12° e 13° posto, in una gara che ha visto ben sei atleti uscire alla misura di ingresso. Subito punti pesantissimi dai 110 hs dove Marco Cappetti e Giacomo Dalprà non sbagliavano nulla e chiudevano al 6° e al 9° posto (rispettivamente in 14"83 e 14"95, record sociale juniores). Era poi la volta dei 1500 dove un Luca Morandini ancora in ritardo di condizione non andava oltre il 20° posto (4'14"61). Nel disco Federico Apolloni restava circa 4 m sotto il personale (51,66 la sua misura), ma questo non gli impediva fortunatamente di agguantare il 4° posto e quei 21 punti che alla fine erano l'unica cosa che contava. Nel frattempo gli occhi di tutta la Firenze Marathon si spostavano spesso sulla pedana del triplo dove il capitano Leandro Magani era impegnato in una gara condizionata oltremisura dalle raffiche di vento contario. Leandro riusciva a piazzare un solo salto (15,05), che però valeva un preziosissimo terzo posto, che alla fine risulterà (come spesso è stato negli ultimi anni) la migliore prestazione di tutta la squadra (da condividere stavolta con i terzi posto di Mucci, Messere e Cappetti, di cui diremo tra poco). Faceva il suo dovere anche l'allievo Paolo Longinetti (schierato nel triplo per poter acquisire il necessario secondo punteggio allievo) chiudendo al 20° posto con 12,49. Poco prima del termine del triplo partivano le serie dei 100 dove Simone Pierucci si difendeva in 11"10 (ventoso) chiudendo al 18° posto, ed Alessandro Coppa pagava pegno al recente infortunio al piede, chiudendo 21° in 11"27. Nei 3000 siepi un Paolo Natali incerto sulle sue condizioni, scopriva in realtà di stare benissimo, sfiorando il personale (8'59"93) e chiudendo al 5° posto. Manfredi Toraldo realizzava invece il suo sogno di gareggiare in una finale Oro chiudendo 19° in 11'29"23. nei 400 Fabio Fedele e Osmel Cejas facevano ciò che la loro condizione attuale permetteva e chiudevano rispettivamente in 16° e 19° posizione (50"08 e 50"67). Nel giavellotto Danilo Messere centrava uno splendido terzo posto con il 62,32 del quarto lancio, mentre Maurizio Guidi confermava le difficoltà incontrate in questa stagione non andando oltre il 15° posto in 51,77. Una miniera di punti si rivelava la marcia con Dino Mucci che approfittava della squalifica di Andrea Rampa (pare per aver mandato a quel paese un giudice) e chiudeva 3° con lo stagionale di 43'31"54; ma forse ancora più prezioso era l'11° posto del master Gabriele Caldarelli (classe "59) che, quasi senza allenamenti sulle spalle negli ultimi due mesi, ha dimostrato ancora una volta come la classe e l'esperienza possano rimescolare le carte in gioco: per lui 11° posto in 51'55"93 in una gara tatticamente ineccepibile. Chiudeva la prima giornata (alla luce degli inadeguati riflettori) la 4x100 con Corbinelli, Coppa (che ha stretto i denti per via del già citato infortunio), Pierucci e Salvadori (anche quest'ultimo in condizioni precarie) che chiudevano all'11° posto in un 43"17 che era comunque importante in quanto nelle staffette ogni società poteva schierare una sola formazione (e quindi il distacco accusato in termini di punti è risultato molto ridotto). Al termine della prima giornata la classifica provvisoria ci vedeva all'11° posto e il risultato finale sembrava inevitabilemente quello preventivato, ma nessuno teneva conto del fatto che dovevano essere ancora computati gli scarti e i necessari punteggi allievi, juniores e promesse... La seconda giornata si apriva con il martello e con Dario Ceccarini che, pur non nella sua forma migliore, coglieva un preziosissimo 6° posto (58,38 la misura) nella gara vinta dall'olimpionico Marco Lingua in 77,18. Ancora decisivi gli ostacoli: Marco Cappetti, dopo il 6° posto dei 110 centrava il gradino più basso del podio nei 400 hs (53"29) con Fabio Fedele ottimo 8° (55"06 nonostante un'incertezza all'ultima barriera). Poche soddisfazioni (ma era preventivabile) dai 200 con Giacomo Dalprà e Simone Pierucci rispettivamente 22° e 23° con 23"29 e 23"38. Punti pesantissimi invece dagli 800 grazie allo junior Fabio Crispino che con una gara coraggiosa (è andato a tirare al rientro alla corda) faceva il personale (1'56"22) e chiudeva 12°. In ripresa Luca Morandini, 18° in 1'58"22. Anche l'alto si rivelava fondamentale, sia per il 7° posto di Hector Borrini (1,98), sia per il 15° dell'allievo Lorenzo Chiari (1,90 per l'atleta di Riccardo Rossi, che ha cominciato con l'atletica solo a febbraio). Dopo i 3000 siepi di sabato Paolo Natali era al via dei 5000 che chiudeva in un buon 12° posto con 14'44"07, per un totale di 8 km in due giorni... Ancora buone notizie dalla pedana del peso con Federico Apolloni che centrava l'8° posto (15,00 al quinto lancio), subito davanti al nostro secondo master Giovanni Tubini (14,37), ad ulteriore conferma di quanto l'esperienza conti in questo tipo di manifestazioni. A questo punto, via via che i risultati si susseguivano, anche la classifica provvisoria che appariva sul maxischermo diventava sempre più realistica e teneva conto di scarti e punteggi promesse, juniores e allievi. La sorpresa nel vedere che navigavamo tra la settima e la nona posizione accendeva l'entusiasmo e caricava di tensione le ultime due gare in corso: il lungo e la 4x400. La 4x400 si difendeva alla grande: la formazione Cappetti-Fedele-Targioni-Cejas chiudeva infatti al 9° posto in 3'22"21. Nel lungo invece, prima dell'ultimo salto, Leandro Mangani era fermo al 6° posto con il 6,88 del secondo salto, ma tutti in tribuna si aspettavano la famosa zampata del capitano. E la zampata è arrivata: 7,08, 4° posto ed ennesima impresa di questo grande campione (che si definisce però "solo un venditore di scarpe"). Stefano Lisi era invece 16° con 6,40. L'attesa della classifica è durata poco e all'annuncio del sesto posto la gioia è diventata incontenibile. Dopo la premiazione c'è stato tempo per i gavettoni di Cejas e per un giro di campo con la bandiera italiana (sottratta al cerimoniale proprio da capitan Mangani), prima del lungo viaggio di ritorno in pullman, conclusosi con un incredulo Alessio Mavilla che accoglieva la squadra al Ridolfi (a mezzanotte) con una bottiglia di spumante. Un po' di rammarico infine, è rimasto per la retrocessione di un soffio degli amici della Virtus Lucca, con cui abbiamo condiviso il viaggio in pullman. Era comunque la loro prima finale Oro e anche la nostra (2004) finì allo stesso modo, anche se sembra passata un'eternità...

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